Se stai cambiando dominio, hosting, provider o CMS al tuo sito, il servizio di migrazione SEO ti permette di gestire il passaggio in modo corretto, per non perdere il posizionamento e il traffico acquisiti.
Come ogni altra tecnologia, un sito web va incontro ad obsolescenza: semplicemente, invecchia, diventa inadeguato per i nuovi tempi e le evoluzioni del mondo dell’online.
Di conseguenza, periodicamente è necessario provvedere al suo restyling: è qui che si rende necessario effettuare la migrazione del sito, ovvero il reindirizzamento di tutti gli URL del sito verso la nuova piattaforma.
La migrazione SEO di un sito – o porting SEO – è l’attività che permette di gestire in modo ottimale lo spostamento di pagine e contenuti verso un nuovo sito o dominio.
La gestione di questo passaggio è tecnicamente molto complessa e, se effettuata in modo sbagliato, può facilmente causare una perdita di traffico, posizioni e autorevolezza.

Migrazione del sito web: cogli l’occasione, evita i rischi
Il porting di un sito porta con sé diverse opportunità. Un sito nuovo, aggiornato, compliance dal punto di vista del GDPR e del protocollo HTTPS, funzionale e facilmente fruibile rappresenta una risorsa sia dal punto di vista della user experience e sia in un’ottica di miglioramento del trust, parametro a sua volta fondamentale per scalare le gerarchie delle pagine di ricerca.
Allo stesso tempo, il rifacimento di un sito porta con sé diverse minacce in quanto, una gestione inadeguata dell’operazione di redirect rischia di minare quanto di buono costruito negli anni precedenti. Accade facilmente, infatti, che si perda traccia di un URL, generando dannosissimi errori nel codice di stato.
Possono andare perse pagine ben posizionate e ricche di contenuti interessanti per l’utente ed è possibile riscontrare malfunzionamenti dal punto di vista tecnico: ognuno di questi rischi può causare un crollo nelle visite e un arretramento del proprio posizionamento organico.
Ecco perché la migrazione del tuo sito deve essere gestita in modo ottimale e, soprattutto, affidata a uno specialista SEO.
Quando fare la migrazione SEO del sito web
Come detto, la realizzazione di un nuovo sito per la propria attività si configura spesso come una necessità per andare incontro ai cambiamenti del web, alle nuove tecnologie e al miglioramento grafico della propria immagine online. Non sempre, però, effettuare la migrazione del sito rappresenta la scelta più appropriata. Ecco i casi in cui è altamente consigliabile fare la migrazione SEO del sito:
URL modificati
Se la nuova versione del tuo sito presenta URL modificati, ad esempio perché nella versione precedente essi non erano ottimizzati o perché sono stati eliminati degli elementi ritenuti inutili (come ad esempio la data) oppure, ancora, perché è stato modificato il percorso di accesso alle pagine, occorre certamente procedere alla corretta migrazione del sito.
Contenuti unificati
Spesso, la nuova versione di un sito è utile anche a fare pulizia di quei contenuti ritenuti superflui, che vengono dunque eliminati o accorpati ad altre pagine. Anche in questo caso, il porting SEO è fondamentale per tutelare l’integrità SEO e il corretto funzionamento del sito.
Passaggio da http ad https
Oggi non esistono alternative: un sito deve presentare il protocollo HTTPS. Se stai gestendo il cambio di protocollo, non puoi prescindere dall’attività di migrazione.
Riprogettazione del sito
Un sito riprogettato nella sua architettura impone un’accurata attività di porting, in quanto gli URL risulteranno modificati. La mancata gestione del porting rischia di generare una serie di errori nello status code (o codici di stato).
Cambio di CMS o di provider
La migrazione SEO del sito è un’attività cruciale nel caso in cui il nuovo sito sia stato sviluppato con un diverso CMS rispetto a quello precedente. Lo stesso discorso vale quando si sceglie di cambiare il proprio servizio di hosting.
Cambio di dominio
Ovviamente, la migrazione è fondamentale per gestire un cambio di dominio, anche nel caso in cui il sito web resti identico sotto ogni punto di vista.
Accorpamento di più domini
Infine, il porting SEO deve essere eseguito quando due o più siti web vengono accorpati in un’unica piattaforma.
I processi di una migrazione SEO
Vediamo, nel concreto, come si gestisce la migrazione SEO di un sito web: tutto quello che deve essere fatto, a partire dalla fase di pre-migrazione e fino alle attività di controllo e verifica di fine lavoro.
Pre-migrazione
Prima di mandare online il tuo sito nella nuova veste grafica e tecnica, è necessario compiere diverse operazioni funzionali ad assicurare una migrazione sicura del sito. Schematizzando, le attività fondamentali da eseguire prima di mettere online il sito sono le seguenti:
- Definizione della nuova struttura ad albero (alberatura informatica)
- Verifica della corrispondenza di meta-tag, sottotitoli (h1, h2, ecc.) e contenuti tra vecchia e nuova versione (Copywriting Audit)
- Identificazione del keyset di partenza per il successivo monitoraggio (tramite software specifici)
- Verifica del corretto caricamento del file robots.txt
- Scansione completa del vecchio e del nuovo sito (in modo da poterli facilmente recuperare in caso di necessità)
Migrazione
Qui invece le azioni da eseguire per la realizzazione della migrazione del sito:
- Mappatura degli URL e dei redirect e creazione delle corrispondenze tra vecchie e nuove pagine
- Definizione delle regole di reindirizzamento tramite file .htaccess
- Mappatura dei backlinks e creazione delle relazioni per l’indirizzamento alle nuove pagine
Post-migrazione
Concluso il porting SEO, occorre procedere alle operazioni di verifica post-migrazione, in modo da assicurarsi che l’intero processo sia stato eseguito correttamente:
- Verifica del corretto funzionamento del markup XML del nuovo sito
- Rimozione delle regole di esclusione inserite nel file robots.txt
- Spostamento del puntamento DNS verso il nuovo IP attraverso il pannello di controllo del dominio
- Invio della nuova Sitemap XML a Google Search Console (per approfondimenti: https://www.gabrielerispoli.it/google-search-console/)
- Almeno nel primo periodo, monitoraggio delle statistiche di scansione del sito e del numero di pagine incluse nell’indice del Search Console
- Nuova scansione delle vecchie pagine e verifica che il reindirizzamento sia eseguito correttamente per ognuna di esse
Migrazione SEO per siti e-commerce
Il porting deve essere effettuato su qualunque tipologia di sito web inclusa nella casistica riportata sopra (Vd. il paragrafo “Quando fare la migrazione SEO”).
Nel caso di migrazione per siti ecommerce, la gestione del processo può risultare più complicata – sebbene le operazioni siano le medesime descritte nel paragrafo precedente – poiché la struttura di un sito per il commercio elettronico è solitamente più complessa e contraddistinta da un maggior numero di pagine e di categorie.
Proprio per tale ragione, è fondamentale che la migrazione dei siti e-commerce sia gestita in modo impeccabile da un esperto, in modo da scongiurare il rischio di un crollo improvviso del posizionamento, delle visite e, di conseguenza, del fatturato.
Migrazione mal gestita e perdita di posizionamento: cosa fare
Nelle prime fasi, è fisiologico assistere a una flessione nelle visite e a un calo del posizionamento. Se la migrazione è stata gestita adeguatamente, però, la fase di calo durerà un lasso di tempo breve, al termine del quale il sito tornerà a registrare numeri in linea con quelli pre-migrazione (o persino superiori).
Non è raro, inoltre, che alcune pagine del sito possano andare incontro a una nuova analisi da parte del motore di ricerca e all’assegnazione di un nuovo punteggio di qualità (che con un sito più efficiente rispetto a quello precedente dovrebbe inevitabilmente aumentare, con conseguente miglioramento in SERP).
Se però il calo delle visite dovesse persistere, potrebbe essere il segnale che il porting SEO non è stato effettuato nel modo corretto. Le ragioni possono essere molteplici e sarebbe del tutto impossibile fornire una spiegazione univoca e universalmente valida. Il mio consiglio, in questo caso, è di rivolgerti a un professionista per richiedere un’analisi seo approfondita del tuo problema.
Perché affidare a me la migrazione SEO del tuo sito
La migrazione di un sito web è un’operazione molto più complessa di ciò che potrebbe sembrare. Per effettuare un porting SEO impeccabile, assicurandosi di non perdere traffico, posizionamento e autorevolezza, è necessario predisporre una serie di attività che richiedono competenze e conoscenze interdisciplinari: analisi tecnica, studio della mappatura e degli URL, monitoraggio del posizionamento, interventi lato codice del sito, ecc.
Gestisco in prima persona tutte le attività dei miei clienti: in questo modo, avrai la certezza di poter contare su un referente unico, a cui affidare serenamente il porting del tuo sito e a cui rivolgerti in ogni momento per dubbi, chiarimenti, richieste e considerazioni. Al termine dell’operazione, mi assicurerò che la migrazione sia avvenuta correttamente, monitorando i parametri SEO del nuovo sito e confrontandoli con quelli precedenti al trasferimento.
Domande e risposte frequenti sulla Migrazione SEO
Come funziona la migrazione su WordPress?
La migrazione su WordPress – o anche su tutti gli altri CMS – è una procedura estremamente delicata in quanto deve essere realizzata a mano. L’utilizzo di plugin, infatti, lascia quasi sempre delle scorie, come ad esempio URL mal gestiti, errori 404, immagini disallineate o degradate.
Per una corretta migrazione su WordPress, occorre scaricare il database di WP e tutti i file e le cartelle presenti nella root, che vengono quindi uploadati nel nuovo spazio web. A seguire si procede con l’importazione del database, il collegamento e aggiornamento di user e password e degli url del database nel file WP-CONFIG…
Solo in casi di estreme necessità o se non si hanno le dovute competenze tecniche, si può utilizzare un plugin: in questi casi, consiglio uno di questi:
- Backuply
- Duplicator
- All in one WP migration
Posso cambiare hosting durante la migrazione SEO?
Sì, è possibile cambiare hosting durante la migrazione SEO, se necessario. Tuttavia, prima di farlo, è importante fare le giuste valutazioni e considerare se e in che modo il cambio di hosting possa influenzare la navigabilità del sito, la sua accessibilità e le performance. Inoltre, devi assicurarti che il nuovo hosting sia in grado di supportare tutte le funzionalità previste dalla tua attività online e considerare il rischio di un possibile periodo di inattività del sito.
Ho già eseguito la migrazione del sito, perdendo traffico e/o posizionamento: posso ancora rimediare?
Nella SEO c’è (quasi) sempre tempo e modo per rimediare agli errori o alle perdite di traffico. Solo che in questo caso non si tratterà più di gestire semplicemente la migrazione del sito in maniera corretta: se hai effettuato il porting in modo non ottimale, è possibile che ora al tuo sito occorra una nuova analisi volta a esaminare il livello di ottimizzazione on-page, la struttura del sito, l’indicizzazione degli URL, la sitemap e altri fattori. Puoi recuperare il traffico perso, ma dovremmo agire in modo tempestivo e specifico.
La migrazione del sito può causare una perdita dei link in ingresso?
Durante la migrazione di un sito web, che sia per via di un restyling, per un cambio di hosting o per una modifica del dominio di riferimento, è possibile che alcune pagine vengano eliminate. Gli URL eliminati, se non indirizzati adeguatamente, spariscono dall’indicizzazione di Google e, con essi, anche eventuali link che le pagine ricevevano da altri siti. Per rispondere alla domanda: sì, la migrazione può causare una perdita di link, ma solo se non viene gestita in modo opportuno: ecco perché occorre affidare il porting a un professionista SEO esperto.
Il mio vecchio sito non è posizionato. È comunque consigliabile effettuare il porting SEO del sito?
Dipende. In effetti, la migrazione del sito viene eseguita soprattutto per non perdere traffico e autorevolezza, rischi che non si corrono in caso di siti web non ottimizzati. Ciò nonostante, le tue pagine potrebbero comunque aver acquisito un valore in termini di visualizzazioni, link in ingresso, condivisioni. Per questa ragione, soprattutto nel caso di cambio di dominio, è sempre consigliabile eseguire la migrazione del sito o, quantomeno, effettuare un’analisi dello scenario prima di valutare come agire.
Hai perso traffico e visibilità dopo il restyling del sito web?