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Come è ormai noto, Google utilizza oltre 200 fattori per decretare la classifica organica delle pagine nei risultati di ricerca (SERP).
In questa guida voglio elencarti in maniera semplice e concreta quelli che sono ritenuti i fattori di posizionamento SEO più importanti per Google nel 2023.
Fattori legati al dominio
Ho deciso di partire da qui, in quanto il dominio è l’elemento essenziale da cui partire per creare un progetto, e quindi un sito web.
Tra i principali fattori presi in considerazione dal motore di ricerca Google, troviamo:
Anzianità del dominio
In passato, quando si “giocava” molto sul PageRank di un sito, i domini aventi le metriche molto alte venivano presi in netta considerazione da Google (spesso manipolando l’algoritmo), in quanto ritenuti più importanti rispetto ad un dominio vergine o di poca data.
Attualmente il PageRank esiste ancora, ma il valore con cui oggi Google influisce e attribuisce il suo peso ad una pagina web o intero dominio è decisamente cambiato.
In questo video, Matt Cutts (ex capo del team antispam di Google) spiega come Google usi l’età del dominio come fattore di posizionamento, ma non in maniera rilevante.
Dominio EMD (Exact Match Domain)
I domini a chiave esatta, una delle principali tattiche (datate) di posizionamento usate da SEO, webmaster e titolari di dominio da ormai molti anni. Oggi questi domini possono ancora creare un vantaggio competitivo? Raramente.
Durata di registrazione del dominio
Secondo quanto riporta Search Engine Journal in questo post, pare che Google apprezzi maggiormente i domini che vengono registrati con una durata più ampia rispetto a quelli con rinnovo annuale, in quanto può attribuire la durata di un dominio alla legittimazione del progetto e del proprietario.
Estensione TLD
L’estensione di un dominio può favorire il posizionamento, ma può limitare la capacità del sito di posizionarsi in maniera ampia, globale. Può essere utile ad esempio registrare un dominio con TLD “.it” qualora volessimo rivolgere la nostra attenzione ad un pubblico prettamente italiano.
Parola chiave nel sottodominio
Secondo quanto riporta un gruppo di esperti di Moz, la parola chiave contenuta all’interno del sottodominio può favorire il posizionamento.
Fattori On Page
I fattori on-page sono tutti quei fattori che influenzano in maniera profonda il posizionamento di una singola pagina web.
Tra quelli ritenuti fondamentali vi sono:
Tag Title
Il tag title è l’elemento primario che definisce il contenuto di una pagina web. Sicuramente ha meno peso degli anni passati, ma resta comunque un elemento indispensabile per rafforzare l’ottimizzazione e il conseguente posizionamento della pagina stessa. Assicurati di aver inserito la keyword per la quale vorresti posizionare la tua pagina all’inizio del title, in maniera naturale. Questo elemento è visibile ed influente a livello di SERP. È importante inoltre che il tag title di una pagina sia univoco, in quanto la duplicazione dello stesso o la sua ripetizione all’interno della stessa pagina potrebbe pregiudicare il posizionamento del sito web.
Marcatore titolo H1
Il tag H1 è il titolo che compare generalmente all’inizio della pagina su cui siamo atterrati. È molto importante che in esso sia presente la keyword interessata, ma va leggermente variata rispetto al title.
Marcatore titolo H2
Il marcatore titolo H2 può essere utilizzato più di una volta all’interno della stessa pagina e serve ad esprimere un concetto più ampio del tag H1. Si consiglia di utilizzarlo per inserire le parole chiave correlate a quella principale. Si possono usare inoltre anche i tag H3 per approfondimenti degli H2.
Meta Description
La meta description è un fattore di ranking indiretto, in quanto condiziona il posizionamento attraverso il click-through rate (CTR) generato dagli utenti nei risultati di ricerca.
Fattori On Site
I principali fattori di ranking che Google valuta a livello di sito sono:
Dispositivi Mobili
il Mobile-Friendly, ovvero la compatibilità di un sito con i dispositivi mobili, è diventato per Google un fattore di ranking a partire dal 2015, con un update denominato Mobilegeddon.
Protocollo HTTPS
Come annunciato da Google nel 2014, il protocollo HTTPS viene considerato un parametro valutativo di qualità di un sito web. Il peso attribuito a questo elemento ancora non si sa, quel che è certo però è che i tassi di adozione del protocollo SSL sono decisamente aumentati negli ultimi anni ed è indispensabile per i siti web che gestiscono dati sensibili degli utenti o per i siti ecommerce, in quanto hanno a che fare con transazioni finanziarie.
Velocità del sito
Google ha pubblicamente affermato che la velocità di caricamento di un sito web è un fattore di ranking. Un tempo di caricamento rapido è determinante soprattutto per gli utenti, in quanto aumenterebbe potenzialmente le conversioni e migliorerebbe l’esperienza utente nel sito.
Link Interni
Un altro aspetto importante e condizionante il posizionamento di un sito, è quello legato alla linking interna (internal linking).
La linking interna è utile in quanto aiuta Google e gli utenti a determinare la rilevanza di una pagina web.
In maniera specifica, la linking interna può favorire la scansione e l’indicizzazione delle risorse del nostro sito, migliora la fruibilità dei contenuti e la navigazione utente, distribuisce Link Juice, migliora il posizionamento della pagina linkata.
Parole Chiave
Le parole chiave sono l’elemento portante per definire l’argomento di una pagina e classificarla al meglio sui motori di ricerca. Nel corso degli anni il loro ruolo, però, è decisamente cambiato. Ad oggi è importante concentrarsi sul concetto di search intent, ovvero intento di ricerca.
Come puoi migliorare questo aspetto?
- Utilizza un linguaggio naturale e una pertinenza semantica dei contenuti, piuttosto che concentrarti sulla ripetizione eccessiva della stessa parola chiave.
- Analizza sempre la SERP della tua query di interesse prima di scrivere un contenuto per la stessa. Ad esempio, se per una specifica query vengono mostrati in SERP solo siti ecommerce, è inutile creare un articolo informativo. Qui rientra in gioco il concetto di search intent.
Va ricordato inoltre che l’utilizzo del meta tag keywords nel codice della pagina, così come la ripetizione senza senso delle parola chiave, aumentano il rischio di subire una penalizzazione da parte dei motori di ricerca.
Contenuti di qualità
Per contenuto di qualità si intende appunto la scrittura di un testo esauriente per l’argomento trattato, ottimizzato in ottica SEO, scritto con un linguaggio facilmente comprensibile e rassicurante per gli utenti.
La lunghezza del contenuto è importante? Perché? I contenuti freddi (lunghi) vengono spesso considerati come dei riferimenti da Google, purché però soddisfino il criterio appena espresso, quello della qualità.
Secondo l’analisi effettuata da SearchMetrics in merito ai fattori di ranking, i contenuti che si posizionano meglio sono superiori alle 1500 parole.
Un altro fattore importante è sicuramente la freschezza dei contenuti (freshness update), come ci spiega Matt Cutts nel video.
Lo stesso Matt Cutts, però, ci spiega come questo elemento non venga preso in considerazione su tutte le keyword, ma in base al contenuto e alla pertinenza di una specifica query in ottica search intent.
Rilevanza e Autorevolezza
I siti che godono di una buona reputazione si posizionano con più facilità su Google.
In che modo Google determina la rilevanza e l’autorevolezza di un sito web?
Tra i fattori che determinano il Page Quality Rating, troviamo:
- Qualità, coerenza, lunghezza e completezza dell’argomento trattato.
- Architettura informativa logica e lineare.
- Valutazioni, importanti ma non fondamentali in quanto non impattano necessariamente sul punteggio di qualità di un sito web.
- Citazioni e menzioni da fonti esterne autorevoli
- Parlare in maniera ampia e costante dei servizi trattati e degli argomenti di propri interesse e competenze, ad esempio su un blog tematico.
Link in Uscita
Anche i link in uscita giocano un ruolo chiave nella nostra strategia di costruzione di link. Ad esempio, linkare delle risorse di approfondimento di ovvia qualità può favorire il motore di ricerca a contestualizzare al meglio il nostro sito e a premiare maggiormente il nostro contenuto.
Come nei link in entrata e nei link interni, anche gli outbound links devono essere coerenti, inerenti e di reale utilità per l’utente. Pensiamo ai link in uscita come approfondimenti dell’argomento che trattiamo nella nostra pagina.
Link in Entrata
I link in entrata (backlinks) possono favorire in maniera determinante il posizionamento di un sito web e sono uno dei 3 principali fattori di ranking su cui si basano gli algoritmi di Google.
C’è da considerare, però, che negli ultimi anni Google sta mostrando sempre più attenzione nei confronti di queste pratiche, molto spesso ritenute datate e pericolose, come i link a pagamento, le strategie di link estremamente manipolative, i backlink da siti off-topic o di scarsa qualità e di dubbia autorevolezza.
È importante quindi che la costruzione di link su cui andremo a creare la nostra strategia abbia all’origine un focus verso i domini tematici, che affrontano il nostro stesso argomento, con qualità, autorevolezza e rilevanza.
Molto meglio ricevere 10 backlink da siti in topic e con forte trust, piuttosto che 100 di dubbio valore e provenienza.
Interazione dell’utente
Le interazioni da parte degli utenti possono sembrare ad oggi ancora un fattore spesso trascurato dai SEO specialist e dai titolari di siti web, in quanto ritenute indirette e quindi di poca importanza; in realtà non è affatto così. La priorità di Google è sempre stata la soddisfazione dell’utente, che oggi ancor più di ieri rappresenta un fattore imprescindibile per il posizionamento di un sito.
Migliorare l’esperienza utente (user experience) è uno dei primi passi da compiere quando ci accingiamo a progettare un sito web con l’obiettivo di produrre valore, non solo dal punto di vista economico, ma anche di posizionamento nel mercato che ci compete. Più sarà soddisfatto l’utente, maggiori probabilità avremo di posizionarci in alto negli indici di ricerca di Google.
Tra gli elementi chiave di UX possiamo citare i seguenti:
- Frequenza di Rimbalzo (bounce rate): metrica che indica la percentuale di utenti che si limitano visitano solo la pagina di atterraggio per poi uscire dal sito.
- Pogo Sticking: il parametro che indica l’abbandono da parte di un utente subito dopo aver cliccato sulla pagina del nostro sito.
- Ricerca Diretta: un sito che fa visite dirette è molto apprezzato, in quanto riconosciuto come punto di riferimento per gli utenti.
- Tempo di Permanenza (dwell time): il tempo di permanenza può favorire Google nel comprendere quanto il nostro sito piaccia agli utenti. Maggiore è il tempo di permanenza, migliore sarà la resa in termini di traffico e conversioni.
Da leggere: Guida per migliorare il Posizionamento su Google con la SEO (e non solo)
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