Google Suggest è uno dei tool gratuiti più interessanti e utili che ho avuto modo di apprezzare nel mio lavoro. Si tratta di uno strumento di una semplicità disarmante ma che, usato in modo strategico, può offrirci ottimi indizi per posizionare un sito web.
Sono certo che tu l’abbia usato già tantissime volte, perché si tratta del completamento automatico delle ricerche che effettui su Google. Ogni volta che iniziamo a digitare qualcosa sulla barra di ricerca, infatti, compaiono dei risultati ipotetici che il motore vuole suggerirci per facilitare la nostra navigazione: questa funzione ha il nome di Google Suggest.
Cos’è Google Suggest e come funziona?
Google Suggest è lo strumento di “Completamento automatico” che Google mette a disposizione dei suoi utenti gratuitamente. Si tratta di una funzione di ricerca appositamente disegnata per velocizzare le ricerche che le persone iniziano a digitare.
È disponibile a qualunque utente acceda al motore di ricerca, sia via PC che via smartphone, sia dall’homepage di Google che dalle app. Per vederla in azione basta iniziare a digitare una ricerca e attendere la comparsa delle proposte di completamento automatico.
È utilissimo per chi effettua ricerche da dispositivi mobile, rinomatamente piccoli e non sempre pratici per digitare parole sullo schermo. Nasce appositamente per ridurre la digitazione, un lasso di tempo che Google ha stimato “in un risparmio di oltre 200 anni di tempo di digitazione al giorno”. L’auto-completamento di Google, quindi promette un risparmio di tempo del 25%, un’agevolazione non da poco.
Google Suggest: previsioni, non suggerimenti
Quello che Google Suggest propone quando digitiamo qualche lettera o parola non è un suggerimento ma una previsione. La funzionalità di completamento automatico, infatti, è progettata per aiutare le persone a digitare ciò che avevano in mente e non a consigliare soluzioni o alternative.
Lo stesso Google specifica che le parole che vengono fuori quando iniziamo a digitare non sono suggerimenti. Piuttosto le definisce come “le migliori previsioni” che è in grado di offrire e che, molto sicuramente, avresti continuato a digitare.
Le previsioni di Google Suggest provengono dalle ricerche che hai effettuato di recente, dalle query di tendenza in quel momento e dalla posizione da cui digiti. Sono previsioni che possono cambiare molto rapidamente, mentre digitiamo lettera per lettera della nostra ricerca.
Per esempio se ci troviamo a Firenze e digitiamo “San F”, Google Suggest ci fornirà completamenti automatici locali, come ad esempio “San Frediano”, lo storico quartiere della movida. Più raramente comparirà “San Francisco”, previsione di ricerca che sarà visualizzata solo da utenti che viaggiano/hanno viaggiato verso l’America o che hanno qualche affinità con la città.
A cosa serve Google Suggest?
Google Suggest ha uno scopo ben preciso: agevolare la ricerca delle persone. Secondo le stesse parole di Google, infatti, la funzione di previsione del testo nasce per velocizzare la ricerca di informazioni. Si tratta di un’agevolazione molto interessante, soprattutto perché è stata progettata per rispondere ad un bisogno diffuso, cioè quello di semplificare la digitazione di parole o frasi sullo smartphone.
La sua utilità, quindi, risiede nel miglioramento dell’user experience. Dopotutto Google non ha mai nascosto di perseguire l’ambizioso obiettivo di garantire sempre la miglior esperienza di navigazione possibile ai suoi utenti. Se osserviamo Google Suggest più attentamente, tuttavia, possiamo notare che questo strumento ci aiuta a fare previsioni sulle ricerche e, quindi, può rivelarsi utile anche per fare SEO.
Google Suggest è uno strumento SEO a tutti gli effetti e che viene utilizzato quotidianamente dai consulenti che, come me, si occupano di migliorare il posizionamento di un sito web. Si tratta di una importante fonte di spunti e di indicazioni utili per trovare idee per un blog, individuare i bisogni e le richieste di tendenza del momento e formulare delle strategie di content marketing. Google Suggest, quindi, è il miglior alleato per fare SEO e progettare nuovi contenuti, motivo per cui lo ritengo uno dei tool fondamentali da saper utilizzare.
Come si usa Google Suggest nella SEO?
Le previsioni di Google Suggest vengono visualizzate direttamente nella barra di ricerca che l’utente utilizza per digitare le parole con cui andrà a cercare informazioni. Non appena iniziamo a digitare, il motore di ricerca proporrà una serie di “previsioni” grazie alle quali potremo completare la frase di ricerca e avviare la navigazione. In che modo andremo ad utilizzarle per fare SEO?
Previsioni e formati: cosa è importante sapere
Google specifica che sia l’aspetto che l’ordine delle previsioni possono variare da utente a utente e che ci sono delle piccole variazioni in base al dispositivo utilizzato. Per esempio su un PC l’utente potrà visualizzare fino a 10 previsioni mentre, su uno smartphone, il numero scende a cinque perché, ovviamente, sullo schermo c’è meno spazio.
Alcuni dispositivi, tra l’altro, permettono di accedere a suggerimenti previsionali come meteo in zona, informazioni sportive di rilievo, date ecc… tutte informazioni che Google Suggest ipotizza attraverso le seguenti grandi tipologie di dati:
- Abitudini di navigazione: cosa siamo soliti cercare online, quali notizie o argomenti ci interessano, quali siti web consultiamo maggiormente, da quali dispositivi cerchiamo informazioni in rete e così via…
- Posizione di navigazione: la zona in cui si geolocalizza il nostro dispositivo, l’avvio di ricerche a casa o a lavoro e, infine, le città o le località che siamo soliti visitare abitualmente.
- Trend del momento: cosa cercano maggiormente le persone nel periodo di riferimento o argomenti e topic di particolare rilievo sociale in base a notizie, avvenimenti o eventi pubblici.
Content marketing con Google Suggest
Le previsioni di Google sono utili per almeno quattro buoni motivi. In primo luogo ci aiutano ad individuare argomenti e tematiche da trattare sul nostro blog, andando così a indirizzare il nostro piano editoriale SEO.
In secondo luogo è utilissimo per ramificare meglio i nostri contenuti, andando a scavare tra le decine e decine di sotto-argomenti legati a tematiche principali. Inoltre ci permette di ipotizzare i titoli dei contenuti del nostro blog in modo strategico, cioè prendendo spunto dal modo in cui le persone cercano un’informazione online e da quali parole sono soliti utilizzare. Infine ci aiuta ad identificare le parole chiave che andremo ad utilizzare sia per sottotitoli dei nostri contenuti che nel corpo del testo.
Abbinando i suggerimenti di Google con i dati di mercato e con le informazioni elaborate dai software di analisi delle parole chiave, in pratica, possiamo progettare le basi della strategia di content marketing.
Come vengono generate le previsioni?
La previsione viene generata in tempi rapidissimi attraverso la comunicazione tra la barra di ricerca sulla quale digitiamo ed un grande server. La tecnologia di Google Suggest, lanciata per la prima volta nel 2004, è nota con il nome di “Ajax” e permette di creare previsioni attraverso una grandiosa e rapidissima aggregazione di dati.
Google Suggest, tra l’altro, varia le previsioni al variare delle lettere e delle parole digitate sulla barra di ricerca e permette anche di modificare i risultati a proprio piacimento.
Per esempio se digitiamo un asterisco tra due parole di ricerca, Google capirà che dovrà suggerire delle previsioni simili a quelle cercate da altre persone. In questo modo lo strumento di suggerimento ci fornirà una serie di frasi o parole cercate da altri utenti su un determinato argomento, il che è utilissimo per chi vuole fare SEO.

Informazioni strutturate
Le previsioni dell’app di Google possono talvolta mostrare dei piccoli loghi o delle immagini, cioè “informazioni strutturate”. Queste rappresentano tutto ciò che lo stesso Google è in grado di analizzare e organizzare in meta dati e sono informazioni che, generalmente, notiamo comparire anche sulla SERP, cioè sulla pagina dei risultati di ricerca.
Quando cerchiamo una ricetta, per esempio, noteremo che Google ci mostra sempre i contenuti più pertinenti assieme a delle informazioni in anteprima come tempo di cottura, facilità di preparazione, recensioni degli utenti e così via: ebbene queste sono informazioni strutturate.
Google Suggest è utile per la SEO anche per produrre contenuti che contengano tali tipologie di informazioni. Generalmente si pensa che fare SEO significhi solo compiacere i motori di ricerca anche se, di fatto, non è così. In questo senso possiamo dire che Google Suggest sia utile per capire gli utenti e accontentarli offrendo loro proprio quelle particolari informazioni di cui erano alla ricerca.
Curiosità su Google Suggest
Google Suggest è stato al centro di una lunga diatriba che ha coinvolto tutti i Paesi in cui era attivo. Il problema è che, in taluni casi, questo strumento associava parole “poco felici” a nomi di persone che non godevano di ottima fama, da cittadini privati a politici di rilievo internazionale.
Talvolta l’associazione previsionale che viene fuori digitando ricerche tipo “Come fare per …” o “Come diventare …” può risultare parecchio esilarante. Digitando nomi di personaggi pubblici, invece, può capitare che questi siano associati a fatti o aggettivi poco lusinghieri, ma solo quando gli stessi sono coinvolti in casi particolarmente caldi presso l’opinione pubblica.
Sia in Francia che in Italia Google ha ribadito, più e più volte, che non è responsabile dell’associazione che l’algoritmo compie tra argomenti correlati o cercati dagli utenti. I giudici, tuttavia, hanno ritenuto inaccettabile tale scrollo di responsabilità e intimato l’azienda a intervenire per tutelare il diritto all’oblio in rete e al controllo della propria reputazione.
Quanto è preciso Google Suggest?
Google Suggest è estremamente preciso. Chiaramente nel tempo è stato aggiornato proprio per prevenire possibili controversie con utenti che si sentono diffamati da questo strumento.
Le previsioni mostrate da Google, in genere, sono influenzate dai caratteri digitati, dalla zona di navigazione e da decine di altri fattori che contribuiscono ad offrire risultati precisi. Ciò nonostante ci sono alcuni argomenti sui quali tale sistema cerca di porre un freno per tutelare i propri utenti. Tra queste figurano quelle sessualmente esplicite, quelle basate su odio e violenza e tutto ciò che potrebbe mettere in pericolo gli utenti.
Lo ritengo uno strumento molto utile, sia per chi muove i primi passi nella SEO che per un esperto di posizionamento come me. Ovviamente non è il solo tool da utilizzare per posizionare un sito web anche se, per ciò che riguarda la creazione di contenuti, si tratta di uno dei più utili in assoluto. Difatti ci permette di trovare nuove idee, intercettare i bisogni delle persone e offrire loro risposte tempestive.
Google associa parole sgradite al tuo nome o al tuo brand?
Per un lungo periodo di tempo tantissime aziende hanno offerto sul mercato servizi di intervento per la rimozione di previsioni di Google Suggest anomale, spiacevoli o sgradite. Il tema è stato particolarmente scottante proprio negli anni in cui, sia l’Italia che l’Europa, si resero conto che la tutela dei dati sensibili delle persone online doveva essere regolamentata, così come il loro diritto all’oblio.
Il punto è che le aziende che offrivano servizi di miglioramento dei suggerimenti di Google si limitavano ad applicare tecniche poco efficaci, come quella di obbligare i dipendenti a effettuare ricerche specifiche sul motore di ricerca. Purtroppo questo modo di agire, consiste in un tentativo di aggirare il funzionamento di Google e non ha mai dimostrato chissà quale efficacia.
Dunque se hai notato che il tuo nome o la tua azienda sono associati a parole negative o spiacevoli e che potrebbero compromettere l’immagine del tuo duro lavoro, anziché aggirare l’ostacolo ti servirà prendere contatti con un professionista SEO affidabile e preparato. Creare una reputazione online è un lungo viaggio per il quale occorre partire ben equipaggiati, soprattutto quando vogliamo arrivare presto a destinazione.